L’acqua è un bene molto prezioso e sempre più in esaurimento. Nonostante ciò, gli sprechi sono all’ordine del giorno, sia in ambito domestico che agricolo creando un grave danno non solo all’agricoltore ma anche all’ambiente stesso, un fardello sempre più pesante da sopportare per il nostro ecosistema. Le falde acquifere, ricarica di laghi, fiumi e zone umide, si stanno esaurendo sempre di più inesorabilmente e i governi mondiali faticano a stare al passo con questo impoverimento progressivo che interessa il nostro pianeta, ma non disperiamo! I progressi tecnologici si stanno spostando sempre di più verso un futuro ecosostenibile, in cui si spera che l’ambiente acquisti il valore che merita nella nostra cultura, portando allo sviluppo di comportamenti virtuosi finalizzati alla sua salvaguardia.
Secondo i dati pubblicati dalla EEA (Agenzia Europea dell’Ambiente) lo status chimico delle acque di falda in Italia non è buono, infatti solo il 58% dei corpi idrici analizzati supera l’esame. Le cause di tutto ciò sono da ricercare in primis nell’inquinamento da nitrati, utilizzati nel suolo come fertilizzanti, poi nei pesticidi e in terzo luogo nella contaminazione da discariche e vecchie miniere, che spesso riversano nell’ambiente rame, arsenico e piombo.
Una volta che le falde sono inquinate il loro recupero può richiedere anche decenni, perciò l’obiettivo ambizioso che dovrebbe essere raggiunto dagli Stati Membri dell’UE è quello di raggiungere lo stato buono per tutti i corpi idrici superficiali e sotterranei. Attualmente la situazione è ancora critica ma ci auguriamo che una maggiore consapevolezza da parte di tutti noi possa dare presto i suoi frutti!